La neurogenesi ippocampale è alterata da disturbi psichici
alcool e droghe
GIOVANNA REZZONI
NOTE E
NOTIZIE - Anno XXII – 08 novembre 2025.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
La scoperta della
neurogenesi nel cervello dei vertebrati adulti ad opera di Fernando Nottebohm, che
la documentò per primo negli uccelli studiando le risposte cerebrali
all’apprendimento del canto, e poi la conferma dell’esistenza della continua
produzione di nuove cellule nervose nel cervello adulto umano, hanno
determinato un cambiamento epocale in neurobiologia e hanno nutrito molte
speranze – finora deluse – di impiego di questa risorsa naturale a fini
terapeutici. Delle tre sedi di genesi di nuovi neuroni, ossia il giro
dentato dell’ippocampo, la parete ventricolare e il bulbo olfattivo,
la più studiata è rimasta la prima, soprattutto in rapporto alla formazione di
nuove memorie e, dunque, in relazione al processo di apprendimento.
Sappiamo che, per mantenere
in vita i neuroblasti neoprodotti nel giro dentato è
necessaria un’attività cerebrale, ossia un impegno cognitivo o psicomotorio,
altrimenti a poche ore dalla nascita le nuove cellule nervose cominciano a
morire. Questo impegno per tenere in vita quanti più nuovi neuroni è possibile
sembra essere in grado di compensare, almeno in parte, la riduzione della
neurogenesi che si verifica con l’invecchiamento fisiologico; al contrario,
nelle malattie neurodegenerative e in molte condizioni patologiche o neurolesive, gli esercizi cognitivi e motori non sembrano
in grado di ottenere effetti significativi, pur costituendo stimolo per la
neurogenesi e supporto per la sopravvivenza delle nuove unità cellulari
cerebrali.
Studi recenti hanno
dimostrato che la neurogenesi ippocampale adulta regola le funzioni dipendenti
dall’ippocampo, e tale regolazione si altera in parte con la senescenza e, in
modo marcato e progressivo, nella patologia neurodegenerativa. Nella maggior
parte dei disturbi psichiatrici clinicamente rilevanti per gravità o per
frequenza sono state descritte alterazioni della neurogenesi ippocampale adulta
(AHN, da adult hippocampal
neurogenesis).
Berenice Marquez-Valadez, Marta Gallardo-Caballero e Maria Llorens-Martin hanno verificato la possibilità che la
schizofrenia, la depressione maggiore e il disturbo bipolare possano minacciare
la AHN umana alterando la fisiologia del giro dentato, e poi hanno considerato
anche il possibile ruolo di altri fattori ambientali.
(Berenice Marquez-Valadez, Marta Gallardo-Caballero,
Maria Llorens-Martin, Human adult hippocampal neurogenesis is shaped by
neuropsychiatric disorders, demographics, and lifestyle-related factors. Cell Stem
Cell 32 (10): 1577-1594.e5. 2025 – Epub ahead of print doi: 10.1016/j.stem.2025.08.010,
2025).
La provenienza delle autrici
è la seguente: Department of Molecular
Neuropathology, Centro de Biología Molecular
"Severo Ochoa" (CBMSO), Spanish Research Council (CSIC)-Universidad Autónoma de Madrid (UAM), Madrid (Spagna); Center for
Networked Biomedical Research on Neurodegenerative Diseases (CIBERNED), Madrid
(Spagna); Department of Molecular Biology, Faculty of Sciences, Universidad Autónoma de Madrid, Madrid (Spagna).
Le anomalie morfo-funzionali ippocampali
riscontrate nei maggiori disturbi psichiatrici sono in genere riportate a un
possibile “endofenotipo” caratteristico, così come si è fatto per le alterazioni
morfologiche della corteccia cerebrale, per le sinapsi cortico-striate e per
numerosi altri elementi che segnano una differenza con il cervello delle
persone non affette da alcun disturbo. Ma, considerata la fisiologia
estremamente dinamica dell’ippocampo, molti ricercatori hanno proposto che le
sue alterazioni si possano mettere in relazione con i processi legati alla
neurogenesi del giro dentato, che interessano anche altre parti della sua
struttura.
Seguendo questa ipotesi, Berenice Marquez-Valadez,
Marta Gallardo-Caballero e Maria Llorens-Martin hanno
indagato la possibilità che la depressione maggiore, la schizofrenia e il
disturbo bipolare costituiscano delle minacce o delle noxae per l’integrità
della neurogenesi ippocampale post-embrionaria umana e, in particolare, per
l’omeostasi della nicchia neurogenica, ossia quel microambiente
specializzato del giro dentato in cui avviene la prima fase dello sviluppo
e della crescita delle nuove cellule nervose prodotte quotidianamente.
In estrema
sintesi, si possono così riassumere i risultati di queste osservazioni
sperimentali: gli stadi I e II, ossia stadio iniziale e stadio
intermedio della neurogenesi ippocampale adulta, e alcune specifiche
componenti della nicchia sono selettivamente e significativamente
interessate nel disturbo depressivo maggiore, nel disturbo schizofrenico e nel
disturbo bipolare.
Le
ricercatrici hanno anche valutato e verificato l’incidenza sui processi di
neurogenesi ippocampale adulta di dati demografici e fattori legati allo stile
di vita della persona. Da queste osservazioni è emerso, in particolare, che
l’assunzione di alcool e di sostanze psicotrope d’abuso (droghe) produce
effetti di alterazione funzionale sia del processo neurogenetico ippocampale
sia della fisiologia delle cellule che compongono la nicchia neurogenica; e
tali effetti negativi si verificavano sia nei pazienti affetti dai tre grandi
disturbi psichiatrici, sia nei volontari sani di controllo indenni da disturbi
psichiatrici o neurologici di qualsiasi genere.
I
risultati di questo studio, oltre a incoraggiare ulteriori ricerche, forniscono
dati rilevanti per la prevenzione e il trattamento dei disturbi psichiatrici,
con particolare riferimento ai sintomi neuropsicologici legati alle prestazioni
di memoria/apprendimento dipendenti dalla neurogenesi del giro dentato.
L’autrice della nota ringrazia
la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle
recensioni di
argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito
(utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Giovanna Rezzoni
BM&L-08 novembre 2025
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